Defiance - I giorni del coraggio

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view post Posted on 28/1/2009, 16:50
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Sei L'erede di Chuck Norris XD

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Un film di Edward Zwick. Con Daniel Craig, Liev Schreiber, Jamie Bell, George MacKay, Mia Wasikowska.

Tomas Arana, Rolandas Boravskis, Allan Corduner, Alexa Davalos, Mark Feuerstein, Iddo Goldberg, Jacek Koman, Mark Margolis, Jodhi May, Sam Spruell, Sakalas Uzdavinys, Markus von Lingen

Titolo originale Defiance. Drammatico, durata 129 min. - USA 2008. - Medusa data uscita 23/01/2009.

1941, i nazisti rastrellano l'Europa Orientale a caccia di ebrei da sterminare. I fratelli Bielski, agricoltori bielorussi, sopravvivono al massacro dei genitori e trovano riparo nei boschi dell'entroterra, dove giocavano da bambini.

Qui incontrano altri fuggiaschi, ai quali Tuvia, il fratello maggiore, offre spontaneamente protezione. La notizia della loro resistenza e del furore con cui cercano vendetta, richiama nella foresta molti altri ebrei, che hanno bisogno di essere curati e sfamati. Zus, impulsivo e competitivo, non ci sta e si arruola tra i partigiani armati, mentre Tuvia e il giovane Asael lottano contro il freddo e la fame per costruire il villaggio che li ospiterà fino alla fine della guerra.

Grazie all'impresa degli sconosciuti fratelli Bielski, più di 1200 ebrei scamparono allo sterminio. Defiance – I giorni del coraggio recupera la loro strordinaria vicenda dal passaparola dei sopravvissuti che ispirò il libro omonimo di Nechama Tec.

Film d'intrattenimento per costruzione e di riflessione per contenuto, si appoggia ad una storia vera importante ma non ne indaga né per scelta né per sbaglio le nascoste profondità, piuttosto mostra e, facendolo, problematizza.

Solido prodotto d'azione, sfrutta il contenitore del genere per poter parlare fuori di polemica. Zwick, che non è tipo da tirarsi indietro e in Blood Diamond aveva sporcato DiCaprio nel nome di una denuncia che chiedeva visibilità, con Defiance mette in scena - nel confronto tra Tuvia e il rabbino del ghetto, ma non solo- la disputa di chi si chiede se gli ebrei non avrebbero fatto meglio a resistere e risponde con un episodio di resistenza estrema, ci dice delle donne che volevano una pistola per potersi difendere da sole e della fatica fatta per aprirsi un varco nelle acque, perché non tutti sono Mosé, ma tutti hanno il diritto di provare a raggiungere l'altra riva.

Peccato che nel film tutto avvenga come ci attendiamo che avvenga, che il violino suoni sempre a proposito, l'amore si faccia strada discreto, la retorica s'insinui nel dialogo, la debolezza del protagonista non duri mai più di un minuto d'orologio.


Come già nell'Ultimo Samurai, però, la forza che muove il protagonista è dilagante, nasce da un eccesso di violenza che macchia l'anima, supera la razionalità, la scarta, e assurge a mito, pur nascendo e restando una forza innanzitutto fisica, che lo spettacolo cinematografico dispiega e omaggia.

In Defiance questo discorso si fa in due e s'incarna nei corpi di Daniel Craig (Tuvia) e Liev Schreiber (Zus), senza dispersione ma anzi giocando al raddoppio.

La storia di come queste due forze della natura tengono faticosamente a bada la tentazione e trasformano una vendetta in un preciso progetto di salvezza è il cuore emotivo del film e regala gli squarci più interessanti, come quando Tuvia si lascia convincere dall'intellettuale del gruppo che non basta organizzare la divisione del lavoro ma occorre nutrire il senso di comunità e sale timidamente sul cavallo del condottiero, in un moto di coraggio.



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